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Banana Oil: La poetica dell’ordinario2018-07-09T01:55:25+00:00

La poetica dell’ordinario

Storie ordinarie di persone comuni, che vivono le vite che ognuno di noi potrebbe vivere. Storie che, più che dei loro protagonisti, parlano del mondo in cui viviamo e del nostro modo di affrontarlo.
Se è vero che ogni opera è una finestra sulla visione del mondo del suo autore, rinunciare agli “effetti speciali” della narrazione di genere parrebbe essere la via naturale per aprire questa finestra il più possibile. È tuttavia una strada radicale, difficile da percorrere efficacemente, perché non è facile comunicare e rendere universali le sensibilità personali.

Eppure sono molti gli autori che, più o meno dichiaratamente, dipingono quotidianità in cui specchiarsi andando a definire una poetica dell’ordinario che sembra aver trovato nel fumetto il suo linguaggio d’elezione.
Lasciando da parte il genere biografico e autobiografico, ma oscillando talvolta oltre i labili confini dell’autofiction, in questo secondo numero di Banana Oil ci concentriamo su questi autori e queste storie, che parlano di persone inventate ma, alla fine, anche un po’ vere.

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Archivio dei numeri scorsi

Bande à Part

Banana Oil è Media Digital Partner di Bande à Part, e pertanto seguirà in tempo reale l’iniziativa condividendo i lavori e le produzioni del gruppo Riga e riflettendo su binari paralleli, sia prima che dopo il convegno, su quanto verrà detto ed esplorato in questa due giorni di studio.

Articoli, saggi, riflessioni

Ode a Robert Crumb

Crumb vuota il sacco come nessuno prima di lui. Senza vergogna. Ogni fantasia, desiderio, delirio, per quanto inconfessabile, eccolo là, nero su bianco. Sempre prendendosi per il culo, ma anche godendo, eccitandosi.

Oscurità. Un’intervista a Michele Nitri

Abbiamo intervistato Michele Nitri, l'(oscura) volontà dietro Hollow Press, per chiacchierare su com'è nata la casa editrice, qual è stata e quale sarà la sua direzione, approfondirne lo stile e le politiche editoriali.

L’attrazione per il raccapriccio

La questione degna di interesse è la compresenza ossimorica di piacere e disgusto, di attrazione e repulsione: si ricerca nel prodotto artistico ciò che il nostro corpo vorrebbe istintivamente e naturalmente allontanare.

Per uno sguardo sul quotidiano. Terza parte

Nei dettagli cerco indizi che mostrino le crepe della realtà, forse, più che dell’interiorità. Nessuno si illude di ritrovarsi, ovviamente. Però ci sono momenti in cui il disegno e la storia mi si disfano davanti, o diventano liquidi come lo specchio di Alice.

Per uno sguardo sul quotidiano. Seconda parte

La riscoperta di un certo sguardo è come continuare a sapersi innamorare. Quando sei con un bambino puoi entrare sempre da un’altra parte, così come quando sollevi la copertina di un fumetto, ma è necessario accettare il “patto narrativo” che ne è sotteso. Questo per dire che il racconto siamo sempre noi prima di ciò che leggiamo.

Per uno sguardo sul quotidiano. Prima parte

Se le grandi narrazioni fino all’avvento della modernità avevano trovato nell’epica, nel racconto cavalleresco e nell’universo del meraviglioso la principale via per realizzarsi, con l’affermazione del romanzo si fa strada una nuova propensione al realismo. Il mito e tutte le sue derivazioni lasciano spazio al racconto della quotidianità, l’eroe scompare a favore di quello che progressivamente diventerà l’uomo senza qualità.

Bitter Sweet 16

Non amo il termine adolescenza ma capisco il senso dell’aggettivo “adolescenziale”: qualcosa di estremo, assoluto, in cui un adulto non può più riconoscersi ma che può risvegliare in lui qualcosa di passato. Un diverso modo di vivere se stessi e quello che ci circonda.

La letteratura dell’inesperienza

Con sempre meno tempo e risorse da investire sul percorso di maturazione di un autore e la silenziosa scomparsa della figura dell’editor, buona parte delle case editrici si appoggia alla parziale esperienza di chi si è formato autonomamente con l’autoproduzione o con la pubblicazione su internet. Entrambe forme brevi che mal si adattano all’imposizione editoriale del graphic novel.

Un mondo come il nostro. Inchiostrazione a parte

Gli autori più diversi, chi programmaticamente chi solo di passaggio, contribuiscono a definire un insieme di poetiche della normalità, un sistema di coordinate per la nostra esistenza. Ma esiste davvero una metrica per la nostra esistenza?

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Rubriche

Sonatina

Monologhi (sur)reali a più voci.

Di Gnomo Speleologo

Una birra vale due tartine

Si bevono birre a stomaco vuoto e si discutono storie, narrazioni e generi nel linguaggio fumetto.

A cura di Lorenzo Ghetti

Tipo-Grafica

Riflessioni visive.

Di Roberta Contarini

Let’s do the time warp again

Articoli fuori tema, ma che starebbero bene in altri numeri di Banana Oil. Passati o futuri.

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Sonatina

Monologhi (sur)reali a più voci.

di Gnomo Speleologo

Una birra vale due tartine

Si bevono birre a stomaco vuoto e si discutono storie, narrazioni e generi nel linguaggio fumetto.

A cura di Lorenzo Ghetti

Tipo-Grafica

Riflessioni visive.

A cura di Roberta Contarini

Let’s do the time warp again

Articoli fuori tema, ma che starebbero bene in altri numeri di Banana Oil. Passati o futuri.

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Fumetti

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Banana Oil è un progetto di Matteo Gaspari
Con la collaborazione di Elisabetta Mongardi e Lorenzo Ghetti

Hanno collaborato a questo numero:
Edo Chieregato, Roberta Contarini, Raniero Gatti, Andrea Martini, Mauro Nanfitò, Emanuele Rosso, Juan Scassa, Gnomo Speleologo, Alessio Trabacchini, Luca Vanzella, Emilio Varrà

Copertina di Ugo Schiesaro

Logo di Lorenzo Ghetti

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