1.33: We are (not) shrewd
Ce lo vedresti un “Antibatterico” tutto nuovo, lanciato a suon di marketing, pronto a far esplodere la testa ai neo-diplomati?
Ce lo vedresti un “Antibatterico” tutto nuovo, lanciato a suon di marketing, pronto a far esplodere la testa ai neo-diplomati?
Bianca Bagnarelli e Aniss El Hamouri chiacchierano, discutono e riflettono sul significato dell’autoproduzione, sul differente ruolo che ha in Italia e all’estero, sui confini con la microeditoria, sull’appeal del mondo del “vuoi fare i fumetti? Falli”.
Un dialogo a distanza tra La terra dei figli e Ghirlanda.
Paesaggio dopo la battaglia è un libro denso e carico di significato che usa l’immagine come principale mezzo narrativo e non solo perché è maggiormente incentrato sul disegno piuttosto che sul testo ma soprattutto per il tipo di struttura che costruisce.
Per fare un fumetto bisogna, per prima cosa, avere qualcosa da dire. Altrimenti puoi anche evitare di farli.
Si chiama fumetteria, è il primo posto dove ti verrebbe in mente di cercare un fumetto. O forse no?
Abbiamo intervistato Paolo Bacilieri, autore poliedrico che ha spaziato e spazia dal graphic novel al fumetto popolare al racconto underground, per parlare del suo lavoro, di narrazione e di come il mondo del fumetto è cambiato nel corso degli anni.
Io rimango sempre deluso dalle biografie a fumetti. La maggior parte ha sempre la stessa debolezza.
In Italia è finalmente arrivato il webcomic. Ma quali sono le specificità del mezzo, e quali domande bisognerebbe porsi per pubblicare efficacemente online?
Abbiamo intervistato Gabriele Munafò e Anna Matilde Sali, due dei fondatori di Eris Edizioni, per parlare di come e perché costruirsi un’identità editoriale, del rapporto con le diverse realtà distributive del fumetto, del tentativo di creare una coscienza commerciale critica nel lettore.